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copyright in rete: le regole per autori ed editori

Come difendersi dai pirati del copyright in Rete? La tecnologia ha reso molto semplice copiare e riprodurre perfettamente documenti, file musicali ed immagini a bassissimo costo; così è sempre più difficile proteggersi da chi viola le norme del diritto d'autore. La rete è un efficacissimo strumento per la distribuzione dei contenuti editoriali ma finora i pericoli di copia selvaggia dei testi e delle fotografie hanno molto limitato questo mezzo di diffusione. L'Unione Europea è corsa ai ripari con la Direttiva 2001/29/CE che ribadisce la validità del principio classico del diritto d'autore anche in rete: "chi crea ha diritto di essere pagato". E' importante che esistano regole giuridiche certe. Ma la vera tutela dei testi, delle musiche e delle immagini in Rete potrà avvenire solo grazie a protezioni fisiche ed a tecniche di crittografia. La Direttiva è stata recepita in Italia con il D.lgs del 9 aprile 2003 n. 68.

I Pirati della Rete: il diritto d'autore, i pirati e l'Isola del Tesoro

E' possibile proteggere il diritto d'autore in Internet? Se siete proprietari di siti, editori, autori, fotografi e state scuotendo la testa, sconsolati di fronte a questa domanda, abbiamo buone notizie per voi. Vi farà piacere sapere che, almeno secondo le ragioni del Diritto, il web non è più libera terra di conquista, come l'isola del Tesoro, per i pirati del copyright. Legge alla mano, i creatori delle opere d'ingegno ed i produttori potranno esigere il riconoscimento dei propri diritti da chiunque riproduce senza autorizzazione immagini o testi e scarica file mp3. È questo il principale risultato prodotto dalla direttiva del 22 maggio 2001 (pomposamente intitolata: "sull'armonizzazione di taluni aspetti del diritto d'autore e dei diritti connessi nella società dell'informazione"). La direttiva è stata recepita in Italia dal D.lgs. del 9 aprile 2003 n. 68. Non è stato un cammino facile. La Commissione europea aveva iniziato ad occuparsi del problema nel 1997, ma - soprattutto a causa delle pressioni delle case discografiche, delle società nazionali degli autori e delle associazioni dei consumatori - il testo proposto è stato modificato più volte. L'italia come tutti gli altri paesi dell'Unione Europea dispone così di una normativa uniforme sul copyright in Internet, dopo che gli Usa per primi avevano emanato all'inzio di questo decennio il cosiddetto Digital Millennium Copyright Act.

La direttiva 2001/29/CE: i principi fondamentali

Cosa dice la direttiva? Molto semplicemente che "chi crea va pagato"; è questo il principio su cui si basa la nuova legislazione che conferma le norme già esistenti sul software, sui diritti radio-tv, il noleggio e le banche dati. La ragione di questa scelta è non solo morale ma soprattutto pratica: per continuare la loro attività creativa e artistica, gli autori e gli interpreti o esecutori debbono ricevere un adeguato compenso per l'utilizzo delle loro opere. Come dire: "chi non mangia non pensa". Lo stesso discorso vale per i produttori che devono finanziare tale creazione. Gli investimenti necessari a fabbricare beni complessi come le riproduzioni fonografiche, le pellicole o i prodotti multimediali e servizi «on-demand» sono considerevoli. Da questo scaturisce la necessità di assicurare un'adeguata protezione giuridica dei diritti di proprietà intellettuale per garantire la disponibilità di tale compenso agli autori e consentire un soddisfacente rendimento degli investimenti ai produttori.

La tecnologia al servizio del diritto d'autore

Fin qui niente di nuovo: già la vecchia normativa sulla tutela del diritto d'autore si basava su questi principi. Ma oggi viviamo nell'epoca delle fotocopie, del download e della masterizzazione a bassissimo costo. Allora per tutelare i diritti occorre non soltanto che gli utenti paghino un compenso per lo sfruttamento delle opere, ma anche che i produttori possano difendersi dalla pirateria. Come? In primo luogo ricorrendo a tecniche di cifratura, che consentono di limitare il numero di copie possibili - non solo dei cd o dei dvd, ad esempio, ma anche sul web. E poi disponendo di una legislazione che impedisca la vendita e la promozione di prodotti che servono appunto a eludere le protezioni anti-copia.

Le eccezioni alla regola: quando non si applica il diritto d'autore

La direttiva prevede comunque anche una serie di eccezioni in cui il copyright non si applica. La più importante riguarda le riproduzioni effettuate per fini non commerciali diretti o indiretti. Insomma le cosiddette copie per uso personale. In questo caso niente diritto d'autore ma a condizione che i titolari dei diritti ricevano un equo compenso (riscosso tramite un sovrapprezzo sui supporti di duplicazione), da intendersi come rimborso generale per autori e produttori. Altra eccezione importante, quella che riguarda le attività didattiche e di ricerca scientifica svolte in biblioteche pubbliche, musei, scuole e archivi. Inoltre sarà possibile riprodurre su un sito Internet, sempre che esso non abbia finalità commerciali, articoli pubblicati su argomenti di attualità economica, politica o religiosa di opere radiotelevisive o di altri materiali dello stesso carattere, se tale utilizzo non è espressamente riservato, sempreché si indichi la fonte, incluso il nome dell'autore. L'Italia dispone di una legislazione specifica da oltre due anni. Che bilancio possiamo trarre da questa prima fase di applicazione? Purtroppo le ombre prevalgono sulle luci. E soprattutto emerge una diffusa tendenza alla disapplicazione delle regole.

La Nuova Frontiera del Copyright

Come dite? Non vi sembra una tutela abbastanza efficace? Forse avete ragione. Come al solito i problemi pratici del web non possono essere risolti solo grazie alle regole del legislatore. La tecnologia viaggia veloce, certamente più veloce del diritto. E la stessa direttiva lascia intendere che la crittografia sarà l'arma di difesa davvero vincente contro la pirateria. Ma comunque è importante sapere che esistono delle regole certe per dare ordine al sistema e per distingure, secondo le leggi della concorrenza e della qualità, gli operatori seri da quelli disinvolti.

Tratto da: micosoft.com  --> Da Marco Maglio

In partnership con: TeamSystem - LexTeam - divisione software per avvocati.


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